L' Autonomia amministrativa come modello esportabile.

Tratta dalla testata "ladigetto" ( http://www.ladigetto.it/permalink/27361.html ) riportiamo l'intervista sul futuro dell'Autonomia a Walter Ferrazza Sottosegretario di Stato agli Affari Regionali ed Autonomie del Governo Letta



L'Autonomia del Trentino e del Sud Tirolo ha avuto negli ultimi anni decisamente un rapporto non precisamente idilliaco con il Governo con diverse conflittualità che sono sfociate anche con dure prese di posizione dei rispettivi Consigli provinciali.
 
 
Cosa ne pensa, Sottosegretario Ferrazza, del precedente clima di tensione con il Governo avuto dai Presidenti Lorenzo Dellai e Luis Durwalder?
«L’Autonomia e la sua struttura istituzionale hanno subito negli ultimi anni e continua tuttora a subire una serie di profondi attacchi: attacchi centralistici da un lato, quasi secessionistici dall’altro, entrambi scorretti. 
«Tuttavia la nostra Autonomia è un sistema perfettibile e che deve diventare un esempio da esportare.»
 
Cosa intende quando sostiene che l'autonomia trentina è modello perfettibile?
«Per diventare il modello di democrazia delle autonomie ha bisogno di adeguarsi e conformarsi a nuove e mutate esigenze di sviluppo e trasformazione sociale, evolvendosi nel ripristino e nella chiarezza delle competenze. 
«In altre parole c’è bisogno di un nuovo statuto di Autonomia che renda il quadro dei rapporti tra Stato, Provincia e Unione Europea chiaro e condiviso.»
 
Lei, Ferrazza, prevede che si possano incrementare le competenze dell'Autonomia e avere un calo delle risorse nei prossimi anni?
«L’Autonomia passa attraverso due strade: la prima è il ripristino in capo alla Provincia delle competenze primarie in alcune materie (ambiente, urbanistica, contratti pubblici…), riformulando con chiarezza gli ambiti di legislazione esclusiva e concorrente così da creare un sistema chiaro, in grado di evitare il contenzioso davanti alla Corte Costituzionale.
«La seconda è l’ordinamento finanziario: non si può pensare che la Provincia si sottragga alla contribuzione per il pagamento del debito nazionale, o che non concorra al pagamento dei costi dei servizi rimasti in capo allo Stato, ma è altresì necessario che l’intera fiscalità passi alla Provincia permettendo alla Provincia stessa di finanziarsi con i prelievi riferiti al proprio territorio, in modo che vi sia la percezione del cittadino di pagare per i servizi resi dall’Ente pubblico. Questo rende i cittadini più legati alle proprie istituzioni e più desiderosi di compartecipare al proprio funzionamento.
«Un’Autonomia quindi matura, rispondente alle esigenze del territorio, e attuata con responsabilità, che debba diventare un esempio da esportare!»