Aiutiamo i nostri talenti a restare in Italia, non lasciamoli fuggire. Sono loro il nostro investimento, perché loro costruiranno il nostro futuro.

Oggi ho partecipato al convegno “LE REGIONI E GLI ENTI LOCALI NELLO SVOLGIMENTO DEI COMPITI IN MATERIA DI TURISMO, SPORT, ISTRUZIONE E RICERCA PER CREARE OPPORTUNITA’” svoltosi stamattina presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica; il convegno aveva lo scopo di analizzare le opportunità che possono nascere.

Inusuale quanto vincente la partecipazione al convegno di un numeroso gruppo di studenti del Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, che hanno potuto vivere un momento di conoscenza trasversale importante, e soprattutto, spinti  anche dal mio contributo, hanno potuto dar voce alle loro aspettative, alle loro preoccupazioni, alle loro richieste.

Illustri relatori si sono susseguiti sul palco dopo l’ouverture del Presidente del CONI Dr. Malago’, e con la benedizione di Padre Gahl che ha invitato tutti alla riflessione e all’autostima (“ognuno di noi ha una scintilla creativa dentro di sé”); le esigenze emerse hanno tutte un filo conduttore comune: l’esigenza di creare futuro, di creare opportunità, di dare voce ai giovani perché sono loro che costruiranno il futuro. 

Ho avuto l’onore di chiudere la sessione, puntualizzando. “la politica ha il dovere di investire nella nuova generazione. La politica deve creare lavoro per indurre la crescita. La politica deve creare opportunità. La politica deve tornare a parlare all’ anima delle persone, perché la creatività e l’opportunità che in essa vivono sono emozione”. 

Non ho mancato di fare un’attenta analisi al mercato italiano dei talenti, precisando che: “l’Italia è tra i dieci maggiori esportatori al Mondo. Esportiamo intelligenza ed opportunità. Dobbiamo creare lavoro. Dobbiamo dare spazio alle nostri menti e ai nostri talenti, qui nella loro terra d’origine, creando le condizioni affinché si possano esprimere. Ma per farlo bisogna invertire la rotta. Le Regioni e gli Enti locali devono lavorare per creare un’economia innovativa. Dobbiamo ascoltare i giovani e indirizzarli su strade ove si possano realizzare. Dobbiamo renderli partecipi alla vita politica, perché la politica è il mezzo per scrivere un nuovo futuro”.

Durante l'intervento ho riconosciuto come fondamentale, debba essere, il ruolo della formazione, “in Italia dobbiamo fare i conti con una scolarizzazione non moderna così come servirebbe. E’ necessario introdurre nuovi percorsi di studio e stage aziendali, anche attraverso finanziamenti regionali e con la partecipazione degli enti locali”.

“I numeri della crisi del lavoro, soprattutto giovanile, parlano chiaro: il 39,5% sono disoccupati, con un aumento del 4,3% rispetto al 2012. Molto è già stato fatto da questo esecutivo: all’1 giugno la somma che abbiamo investito per start up giovanili, finanziamenti di progetti no profit e tirocini formativi ammonta ad un miliardo. Non bastano. Ne sono consapevole. Ma abbiamo insieme la responsabilità di sfruttare una grande risorsa: il dono dell’udito. Si! Perché dobbiamo ascoltare i giovani nel loro percorso di avvicinamento al mondo del lavoro. Perché è per loro che dobbiamo lavorare, partendo dalle loro necessità: sono loro il nostro investimento, perché costruiranno il nostro futuro”.

Ho concluso infine con un invito alla platea, rivolgendosi in modo particolare ai giovani: “formatevi, crescete culturalmente, e appassionatevi alla politica, che ha bisogno di voi”.