"Rimetto le dimissioni nelle mani del presidente Berlusconi, e proseguo nell’ attivita’ di governo"


"Nell'impossibilità di rispondere personalmente alle numerose telefonate e richieste di intervista, causa l'impegno continuativo alle Commissioni di Camera e Senato in questi giorni, comunico ufficialmente che la mia attività sta continuando, come da incarico ricevuto dal Consiglio dei Ministri, ma che, avendo aderito a Forza Italia così come hanno fatto individualmente tutti i membri degli Organi Direttivi del MIR, ho già consegnato le mie dimissioni rimettendole nelle mani del Presidente Berlusconi.

Per senso di responsabilità istituzionale proseguo perciò il mio impegno nell’attività dell’Esecutivo, fintanto che non avrò diverse indicazioni; la mia partecipazione alle Riforme Istituzionali in corso e alla discussione di importanti provvedimenti tra cui quelli inerenti allo sport e alla montagna, oltre a rappresentare il mio fattivo contributo all'attività dell'Esecutivo, è concretizzazione degli impegni presi in campagna elettorale nei confronti dei cittadini che si aspettano da me attività di monitoraggio e risposte concrete dall'attività di Governo.

Preciso infine che per effetto della scelta operata, il MIR prosegue le proprie attività come Associazione di area con finalità di elaborazione di programmi e di formazione e selezione della classe dirigente."

Un premio che mi onora per la sua motivazione...

 “Forte motivo di orgoglio è per me, in modo particolare, la motivazione del premio: “per aver nella Sua azione politica tutelato e promosso la sacralità della vita in armonia coi principi cristiani e con i valori ereditati dalla Dottrina sociale della chiesa Cattolica”.
Era il 1985, ero un bambino, ma mi rimase impressa una frase che Papa Giovanni Paolo II pronunciò parlando ai giovani: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”, disse.
Ed è soprattutto ai giovani che anch’io oggi mi voglio rivolgere, e con loro voglio simbolicamente condividere questo premio: la vita è lo spazio e il tempo che ognuno di noi ha a disposizione per raggiungere i propri obiettivi: personali, familiari, sociali e professionali. Ognuno di noi possiede dei talenti, ognuno di noi racchiude in sé una scintilla divina, ognuno di noi ha la possibilità di fare la differenza. Il mio invito pertanto è quello di scoprire ed alimentare questa scintilla, decidendo ogni giorno di vivere e di non lasciarci vivere, scegliendo ogni giorno di dare il nostro personale contributo alla Società. Non appiattiamoci perciò nella mediocrità, non perdiamo tempo a rincorrere dei falsi ideali, ma poniamoci degli obiettivi sempre più ambiziosi che diano senso e significato alla nostra vita, e ci permettano di realizzare, ognuno, il proprio capolavoro.
Ognuno deve fare la propria parte, quindi la politica deve tornare a parlare all’animo umano, e ricominciare a mettere l’uomo al centro della propria azione”.

“Ho vissuto una giornata di sport …. SPECIALE!”

E’ stato uno scorcio di giornata decisamente particolare quello che ho vissuto lo scorso mercoledì al centro bowling TIME CITY di Fiumicino. 

Accogliendo l’ invito della S.S. Lazio Bowling, Associazione che si occupa di diffondere lo sport del bowling fra le persone con disabilità, sono stato coinvolto dall’energia e dall’entusiasmo dei ragazzi che lo praticano, giocando con loro.

Questi ragazzi, grazie alla presenza e al contributo di molti professionisti che svolgono la loro opera in volontariato, ne traggono giovamento relazionale, fisico ed emotivo. Insegnanti di educazione fisica, psicologi, assistenti scolastici e familiari li supportano negli stage istituzionali, negli allenamenti e nelle gare, in modo tale da permettere la completa comprensione dei problemi di ognuno e aumentare il loro grado di socializzazione e, perché no, divertimento. Trasformando dei ragazzi in campioni. 

Sono stati strepitosi! Quanto mi hanno fatto divertire! Siamo stati bene tutti insieme, abbiamo trascorso un’ora in serenità e spensieratezza, e ho potuto ancora una volta comprendere il ruolo e il valore che svolge lo sport nel sociale. 

In bocca al lupo a tutti loro che si impegnano con passione e determinazione negli allenamenti. 
Le barriere sono solo dei pregiudizi! Grazie ragazzi!

Dalla montagna, la scalata alla ripresa...

Si è svolto oggi pomeriggio, presso la sede del Collegio Nazionale delle Guide Alpine a Milano, l’ appuntamento tra il Sottosegretario di Stato per gli Affari regionali ed Autonomie Walter Ferrazza e il Presidente Collegio delle Guide Alpine Italiane Cesare Cesa Bianchi.

L’incontro di oggi conferma l’impegno e l’attenzione del Sottosegretario Ferrazza al tema della montagna, “che deve essere valorizzata quale importante risorsa per la ripresa dello sviluppo economico del nostro Paese”, così come già precedentemente espresso dallo stesso Ferrazza lo scorso 11 settembre a Roma in occasione della “Giornata di approfondimento sul tema della montagna”.

Tra le richieste sottoposte al Sottosegretario, prima fra tutte la necessità di individuare una figura istituzionale di riferimento, che, conoscendo bene il mondo della montagna, se ne possa rendere portavoce non solo nel Governo Italiano ma anche presso le competenti sedi di dialogo Europeo, soprattutto per condividere l’importante progetto “European Professional Card”.

Individuata inoltre, quale esigenza specifica da introdurre per il riordino del mondo outdoor, la necessità di istituire un protocollo d’intesa che istituisca il riconoscimento di nuove figure professionali legate al mondo della montagna.

“Il riconoscimento di specifiche professionalità legate al mondo della montagna, per le quali si possano prevedere importanti azioni di finanziamento attraverso bandi specifici destinati alla formazione”, spiega Ferrazza ”potrà portare benefici in termini occupazionali soprattutto tra i giovani riconoscendoli per i loro talenti. Permetterà inoltre di sviluppare l’economia di molti territori montani grazie all’indotto turistico che ne deriverà. Questa è la giusta risposta alle esigenze di internazionalizzazione di un turismo che richiede sempre maggiore qualità e servizio anche in termini di figure professionali sempre più qualificate, competenti e tecniche.”.

Conclude Ferrazza: “La montagna è un’importante risorsa per l’Italia. E’ occupazione, turismo, sviluppo. e grazie alla montagna, possiamo accelerare la scalata alla ripresa”.



Considerazioni e valutazioni sul futuro delle macro regioni

Ora la domanda è: che cosa ne pensa Roma delle macroregioni? A livello centrale saranno viste come un'opportunità da cogliere oppure come un pericoloso nemico da arginare? Ne parliamo con Walter Ferrazza, Sottosegretario di Stato agli Affari Regionali e Autonomie.

Sottosegretario Ferrazza, potrebbe chiarire che cosa ha portato all'istituzione delle macroregioni in Italia e con quali scopi e funzioni sono nate? Il processo di istituzione delle macroregioni nasce per essere un’opportunità: permette infatti, attraverso il pragmatico coordinamento delle istituzioni e delle risorse già esistenti, una più intensa collaborazione in grado di raggiungere obiettivi di sviluppo territoriale che travalicano i confini. Una maggiore partecipazione delle Regioni, in cui ognuna contribuisce con l’apporto delle proprie specificità, che permette di creare nuove reti di cooperazione e di utilizzare in modo più strategico le risorse disponibili. L’obiettivo deve essere il raggiungimento di servizi comuni più efficienti, rinunciando a forme individualistiche di parcellizzazione.... SEGUE

Investimenti di qualità per rilanciare le strutture sportive





...In Basilicata per parlare di territorio, opportunità e sport



Insieme alla fiaccola olimpica, mi viene da pensare che dovremmo inventarci anche le POLITICIADI


“Ho chiesto alla fiaccola olimpica di portare il mio saluto in trentino, visto che a casa non ho più tempo di tornarci”, commenta scherzosamente il Sottosegretario Ferrazza che oggi ha voluto salutare personalmente la fiaccola olimpica nel suo passaggio davanti a Palazzo Chigi. 

Il percorso della fiaccola è iniziato ieri, dopo l’accensione e la Benedizione speciale di Papa Francesco, e arriverà in Trentino il 9 Dicembre. Dopo la simpatica battuta il Sottosegretario lascia spazio all’emozione e all’ orgoglio: “La fiaccola è fuoco, è energia. E’ passione. La fiaccola è lo spirito dei 4.000 studenti universitari che, provenienti da 61 Paesi, arriveranno a competere in Trentino, la mia terra. Le Universiadi sono un’importante occasione per comprendere quanto sia importante, soprattutto per i giovani, alimentare una passione. Il mio auspicio è che questi atleti, provenienti da culture e religioni diverse, siano testimoni di un messaggio di speranza e di sfida per tutti quei giovani che, oggi disorientati, possano trovare nello sport la possibilità di realizzarsi mettendosi alla prova, ritrovando se stessi e ponendosi sempre nuovi obiettivi”.

E, individuando parallelismi e affinità tra sport e politica, lancia una proposta: “dovremmo inventarci le POLITICIADI: le olimpiadi dei politici. Dovremmo tutti allenarci con impegno, come gli atleti, al rispetto dell’avversario, delle regole, della disciplina, alla comprensione che si vince solo se si gioca in squadra e che, se si vogliono ottenere dei risultati, bisogna solo allenarsi di più. Così ci mettiamo tutti….in gioco!”

...non distruggete quello che noi, con fatica, abbiamo costruito!


...Con l’auspicio che l’Esecutivo trovi, in uno spirito di comprensione e condivisione, la strada che porti al benessere collettivo


Questo l'intervento del sottosegretario Walter Ferrazza in occasione della odierna ricorrenza nazionale del 4 novembre.

"Autorità civili e militari, concittadini:
Con rispetto porto oggi il mio personale saluto e quello del Governo che rappresento. Siamo qui oggi per celebrare la nostra storia, e con essa il nostro orgoglio nazionale.  
Dobbiamo tornare indietro di 95 anni, era il 4 novembre 1918 quando una nuova Italia si rialzava in piedi dopo il disastro di Caporetto. Si rialzava, e vinceva il più grave conflitto che fino ad allora il mondo avesse conosciuto. Una guerra che ha compiuto il processo unitario iniziato con la Prima guerra di Indipendenza nel 1848. 
Questa è la nostra storia. E da qui dobbiamo ripartire. Dall’orgoglio delle nostre Forze Armate, che il 4 novembre 1918 conquistarono la Vittoria. 
Il luogo in cui ci troviamo oggi, è il più grande Sacrario Militare Italiano. Qui sono ospitate le salme di 100.000 nostri connazionali, che hanno sacrificato la loro vita nella Prima Guerra Mondiale a difesa della loro e della nostra Patria. 
Con loro vogliamo ricordare tutti i soldati morti in quella che è stata definita la Grande Guerra: 689.000 vite votate a lasciarci in eredità il conquistato senso dell’unità nazionale. 
E’ perciò un’area sacra questa, perché conserva in ogni centimetro quadrato la storia e la vita di quei militari.
Onore, stima e rispetto ai caduti in guerra e ai combattenti di ogni conflitto passato, presente e futuro.
Proviamo, anche solo per un momento, a chiudere gli occhi e ad immaginare gli avvenimenti che sono accaduti, magari rivivendoli attraverso il ricordo di alcuni racconti. Solo chi ha vissuto personalmente una guerra , sa quanti sacrifici sono stati compiuti, quanto sangue è stato versato e quante famiglie sono state distrutte. Noi, possiamo solo immaginare.
Voglio ricordare alcune parole che ci ha lasciato il padre del nostro Presidente Giorgio Napolitano. Parlando della Grande Guerra scrisse: “si è immensamente sofferto, ma si ritorna migliori. Tutto soffersero coloro che fecero la guerra, tutto sacrificarono, ma i sopravviventi hanno ereditato un senso nuovo della vita”.
In modo particolare, la Grande Guerra ci ha lasciato in eredità l’Unità e con essa un nuovo ideale di Patria. I giovani di allora hanno sacrificato la loro vita, mossi da grande senso del dovere, per perseguire un ideale, lo stesso per il quale si battono oggi i nostri militari: l’ideale di Patria. Che oltre a dover essere ricordato, va' insegnato, testimoniato e trasmesso. Soprattutto a quei giovani di oggi che, attirati da interessi effimeri, spesso non ne conoscono né il significato, né il valore.
Voglio quindi auspicare che qualsiasi forma di conflitto possa essere risolta, se non addirittura evitata, avvalendosi di atteggiamenti propositivi, evitando quindi egocentrismi e prese di posizione individualistiche.
Perché, come sosteneva Herbert Fisher, storico politico britannico, riferendosi alla Grande Guerra: “ogni nazione era convinta che la propria causa fosse giusta, si credeva minacciata da un perfido nemico bramoso di ucciderla, e pensava che soltanto la propria vittoria potesse salvare l’ordine morale nel mondo”.
E’ quindi doveroso da parte del Nostro Governo che qui rappresento, continuare a gestire i rapporti nazionali ed internazionali con intelligenza e scelte condivise, percorrendo la strada della concertazione e della collaborazione. Sia questo un forte segnale anche di unità nazionale, di quell’Unità Nazionale che oggi commemoriamo. 
Con l’auspicio che l’Esecutivo trovi, in uno spirito di comprensione e condivisione, la strada che porti al benessere collettivo, dove la coesione sociale sia la vera risposta alle attuali necessità di ciascun individuo e di tutta la comunità, prima su tutte il lavoro, dove il confronto nel dialogo sia la soluzione all’eccesso di personalismi cui stiamo assistendo. 
E che il messaggio di impegno diventi anche un messaggio di speranza per quanti oggi si aspettano meno conflitti e più mestiere.

Bisogna spiegare ai giovani il senso di patria e di unita' nazionale

"Bisogna spiegare ai giovani il senso di patria e di unita' nazionale per poterli aiutare a contrastare l' individualismo". Lo ha detto il sottosegretario agli Affari regionali, Walter Ferrazza, al termine della cerimonia per il 4 novembre svoltasi questa mattina al Sacrario di Redipuglia, alla presenza del Presidente del Senato, Pietro Grasso. 

Il rappresentante del governo, nel suo breve intervento, ha fatto riferimento ai valori dell'unita' nazionale ricordando i 700 mila caduti italiani nella prima guerra mondiale. Ha anche auspicato che "il senso di solidarieta'" possa contribuire a superare le difficolta' nelle quali si dibatte il Paese. In precedente aveva parlato la medaglia d'oro al Valor militare Paola Del Din Carnielli auspicando che la classe politica attuale non disperda quanto costruito dalle generazioni precedenti.